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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Covegno Variante Statale 16? Tutto e niente.



Venerdì 8 novembre 2019, presso il castello Angioino di Mola di Bari, si è tenuto l’evento “Variante Statale 16: Prospettive di sviluppo territoriale” promosso dall’associazione politico culturale Futura.

La serata, organizzata in forma di convegno, è stata vissuta con sentimenti contrastanti da taluni, visto che c'è gente che si presenta a queste manifestazioni più che per approfondire alcuni temi, per esternare le proprie teorie a tutti i costi, facendo anche la parte della "vaiassa" con atteggiamenti del tutto fuori luogo che non fanno altro che rimarcare i propri connotati noti, tra le altre cose, già a tutta la cittadinanza.

Così tra un appello alla "democrazia" che nulla c'entra con la connotazione dell'incontro che non prevedeva un dibattito e varie esternazioni da più parti è scivolata via una serata che se da una parte ha fatto accrescere un po' di conoscenza agli intervenuti, dall'altra ha riservato l'incanalamento verso quell'unica soluzione che è ritenuta possibile.

E' stato l’ing. Antonio Tricase a fare gli onori di casa, presentando gli ospiti e spiegando come sarebbe stata condotta la serata e leggendo un documento prodotto dalla stessa associazione utile ad introdurre il tema.

Quindi è stata la volta del Sindaco di Mola, Giuseppe Colonna che ha sottolineato come le scelte fatte in merito contengano, a suo parere, garanzia di tutela territoriale.
Successivamente ha dato spazio agli interventi.

E' stata l’ingegnere Francesca Pace, ingegnere dell'UT regionale a parlare per prima, illustrando un po' tutta la storia della progettazione, citando il Piano Regionale Trasporti 2015/2019, che prevede come obiettivo centrale quello di deviare il traffico fuori dai centri urbani ed aiutandosi con slides a sua disposizione ha rimarcato che gli impatti sul territorio sono i migliori possibili, con la cosiddetta 
variante C, che prevede una bretella a sei corsie che si dirama dalla statale 100, all’altezza dello svincolo Mungivacca-San Pasquale, attraverso Triggiano e Noicattaro e che poi si ricongiunge,  all’altezza di Mola,  alla  SS 16 vera e propria.

Una cosa è certa: se è pur vero che visti molti relatori pro-variante, si cercasse di spiegare il perché di una scelta, dall'altra parte c'è sempre un continuo ricorrere a parole e frasi preconfezionate che non sempre corrispondono al vero, o almeno così la pensa chi ha dichiarato che occorre anche sgombrare il campo da slogan: bisogna parlare di consumo solo quando c’è un uso improvvido in assenza di reale necessità, a proposito del consumo di suolo.
E' il pensiero della professoressa Barbanente, già assessore all’Urbanistica della regione Puglia, ordinaria di “Pianificazione Territoriale” al Politecnico di Bari e responsabile scientifica nella redazione del nuovo PUG del comune di Mola.

Il suo intervento deve essere letto anche in una chiave che fa certe premesse, ma che apre spazi anche a ciò che ne consegue:

"Sono qui per ascoltare perché esistono i margini per intervenire.
Devo tuttavia ricordare che esistono delle “scale” di pianificazione: dal regionale si scende al metropolitano e poi al locale.

La prospettiva deve essere quella di andare verso un piano di progettazione intercomunale.
Penso alla mobilità lenta, alla sosta a tempo, a forme potenziate di trasporto pubblico."

Le slides hanno accompagnato anche l'intervento di Pino Berlingerio, storico locale, che ha messo in evidenza e portato a conoscenza degli intervenuti la storia e la situazione attuale di alcune delle strade già esistenti a Mola sin dal Medioevo.
Suggerire le soluzioni possibili per preservare il nostro territorio, attraverso l'analisi, sotto diversi punti di vista, ritengo sia stato un'ottimo spunto da prendere in considerazione per chi dovrà operare successivamente.

Il ricercatore della facoltà di ingegneria economico-gestionale del Politecnico di Bari, l'ing. Nicola Bellantuono ha basato il suo intervento sull'analisi  degli aspetti legati alla sostenibilità del progetto.
In particolare ha indicato tre direzioni: ambientale, economica e sociale. 
L'insieme delle esigenze lo ha intitolato "somma di flussi" e per non congestionare il traffico veicolare, ha suggerito di potenziare la rete di trasporto alternativo.
E' chiaro che la preoccupazione dei molesi derivi da eventuali terreni espropriati che costituiscono reddito, ma quanti molesi lavorano a Bari e reputano giustamente reddito il loro lavoro e la facilità di raggiungere la sede della propria azienda?
Questi, ma non solo i punti principali da cui è partito questo intervento che ha sottolineato anche la sequenza temporale per gli spostamenti, gli svincoli per l'accesso ed il ritorno in città ed il confronto con quanto accade dall'altra parte, verso Lecce che, devo dire per esperienza personale, determina una situazione molto più fluida.

Ha concluso Alessandro Bellantuono, presidente dell’associazione GAMM (Gruppo Architetti Metropolitani Molesi, n.d.r.) che ha dato lettura di un documento scritto dalla stessa. Il tratto saliente del testo, rivolto principalmente al sindaco, chiede l’adozione di un percorso partecipato fatto di due fasi. Una prima fase di studio tecnico con esperti dei singoli settori interessati dalla progettazione. La seconda fase, invece, prevederebbe la convocazione di un’assemblea cittadina nella quale si venga informati delle risultanze tecniche della prima fase. L’architetto Bellantuono ha colto l’occasione della presenza della professoressa Barbanente per sottolineare l’importanza del confronto con lei e con quanti stiano curando la redazione di questo importante strumento urbanistico per innestare il progetto in un quadro unitario di progettazione.

Conclusi gli interventi, è toccato ai relatori offrire la loro replica.

L’ingegnere Pace che ha ricordato che la stragrande maggioranza degli interventi previsti non è legata ad interventi su gomma e che questo richiede tempi lunghi.

La professoressa Barbanente ha insistito sul fatto che esistono delle esigenze contrastanti che vanno contemperate tra loro, non sovrastate, rimanendo possibilista, almeno per principio, sulla coordinazione degli interventi. 

Quando il Sindaco ha dichiarato che la variante è l’unica soluzione e che la cittadinanza deve esprimersi sulla volontà o meno della stessa, senza ulteriori possibilità, ha un po' "sfrasciato", dando adito a proteste che sebbene siano state fatte con linguaggio colorito, sono state assolutamente legittime

La soluzione di FUtuRA, cioè quella di favorire il collegamento con Mola privilegiando il tracciato più distante dalla costa, pur salvaguardando tutti gli elementi di pregio, è stata esposta dall'ing. Antonio Tricase, successivamente è stata la volta di Giovanni Gianniniassessore regionale ad Urbanistica e Trasporti.

Qui la reazione con qualcuno del pubblico è stata più marcata, ma purtroppo, se ti presenti con un equivalente di "io sono io e voi non siete un cazzo" che è molto più esplicativa della già irritante "E' così e basta" che già avrebbe suscitato reazioni simili, è normale che ciò avvenga.

Saltando ulteriori commenti sullo stupido tono e tenore dell'intervento, diciamo che questo ha messo, comunque, in luce diversi aspetti.

Aldilà … in tutti i sensi dell'interpretazione del termine che resta unico per scelta.. della frase:
«La statale 16 è la strada a più alta densità d’Italia, nonché una di quelle col maggior tasso di incidentalità in Puglia, con la 275, Maglie-Leuca. Alla luce di ciò, vi dico che la strada si farà!»
ha cercato di dare quella parvenza di partecipazione, dando importanza alla fase della decisione, purché questa non si prolunghi al punto da compromettere il finanziamento andando oltre il 31/12/202.

In fin dei conti chiacchiere, visto che tutto è stato già deciso, come fumo negli occhi è la dichiarazione:
«Vi lascio con una promessa: non permetterò a nessuno di perdere questi € 250.000.000 vitali per lo sviluppo della Puglia tutta!».
Visto che in altri articoli ho spiegato che a mio parere, anche in presenza di un finanziamento, meglio perderlo se per usarlo si devono fare cazzate.

Sicuramente al termine del convegno, se da una parte alcune cose sono risultate più chiare, per altre si è rimasti al punto di partenza.
la sensazione è quella di aver voluto dire qualcosa di scontato e di non aver risposto nel migliore dei modi agli interventi che hanno posto interrogativi più articolati delle risposte a senso unico ricevute.

In realtà se mi chiedessero: 
Cosa hanno detto di concreto su svantaggi e vantaggi?
Quali sono state le valutazioni concrete economiche ed ambientali che attengono al nostro territorio?
Non troverei una reale risposta!

Sarà per questo che i consiglieri comunali di opposizione, Michele Daniele e Giangrazio Di Rutigliano, nonostante il convegno di Futura, sono usciti con il seguente comunicato stampa?

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Come già comunicato durante l’assemblea pubblica di domenica 27 ottobre in Piazza XX Settembre sul tema “VARIANTE STRADA STATALE 16”, durante l’affannosa ricerca di maggiori informazioni, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di uno STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE realizzato per la società ANAS S.p.a. dalla società “SETAC SRL Servizi & Engineering Trasporti Ambiente Costruzioni” in merito al progetto per la realizzazione della variante Strada Statale N°16 nel tratto Bari-Mola.

Un lavoro di ricerca di cui , ad oggi, sappiamo solo il titolo e che invece sarebbe opportuno conoscere e approfondire per ricevere risposte puntuali in merito all’impatto che un’opera così invasiva avrebbe sul nostro territorio. Conoscerlo ci permetterebbe di rispondere anche ad altre domande come ad esempio: Qual è il progetto definitivo? Se ci sono, e quali sono, le aree ambientali da tutelare? Quanti ettari verrebbero sottratti complessivamente al nostro territorio? Chi dovrà eseguire le opere di viabilità interna ecc.ecc.

Per questo, in qualità di consiglieri comunali, abbiamo chiesto all’ ANAS Spa di accedere agli atti e ai documenti amministrativi in riferimento ai lavori di realizzazione della variante alla SS16 nel tratto compreso tra Bari-Mungivacca e Mola di Bari, chiedendo di ottenere dagli uffici tutte le notizie e le informazioni in merito al suddetto STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE. Meglio sapere che non sapere.
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Ed allora a cosa è servito questo convegno?
A sapere, almeno, di cosa stiamo parlando…. 
e già è qualcosa, nei confronti di una politica che tende a fare i cazzi propri senza neanche prendersi il fastidio di "fare la faccia lavata" o prendersi la briga di "prendere per il culo i cittadini", facendo finta di farli partecipare che, ovviamente, non sarà il massimo delle aspirazioni di una comunità, ma sempre meglio di contare zero è.

Purtroppo siamo arrivati a questo: quello del quale una volta ci si lamentava, oggi diventa un merito della vecchia politica?

Siamo in tema di varianti ed infatti il mondo è molto ... "variato" ... 
non saremo la "Paradise city" dei Guns ' N Roses, ma è giusto non essere neanche dei pecoroni che seguono la massa e che soprattutto si mettono a pecora senza neanche belare.

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