Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Quelli che restano ...



Se potessi volare su Marte, sicuramente ci andrei, del resto Peter Pan e alieno come il Piccolo Principe lo sono da sempre, non sarebbe una novità.

Sicuro che le scoperte più grandi non sono solo quelle che si fanno al CERN, ma quelle che la vita ti pone o la storia ti insegna, è facile entrare in sintonia con qualcosa che sprizza arte da tutti i pori e quindi contemporaneamente bellezza e cultura.

Da sempre mi sono accorto però che l'arte stessa è molto spesso associata, se non alla tristezza, alla malinconia; quindi è chiaro che se devi fare una riflessione che riporta in auge avvenimenti di un passato che spero non ritorni più, trovi un brano che possa rappresentare quelle sensazioni a prescindere che lo incastoni nel presente o nel passato.

"È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente
A lasciare tutto com’è fare quello che ti viene e non andare dietro la gente
È che mi perdevo dietro a chissà quale magia quale grande canzone in un cumulo di pietre
Sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre…
"
 Se Il ponte di Eraclito si mette a disposizione per farti raggiungere un traguardo di conoscenza, è anche vero che questa non può prescindere da una rielaborazione di tutto quello che è stato.

"È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza quella che ti frega e ti prende le gambe
Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano.
"
Non conta il luogo dove vivi, se sei di Cassano o di Roma, la capitale; se sei nell'Arena di Verona o sul ponte girevole di Taranto, se passi dal porto di Trani o studi per l'università dell'idrogeno; il mondo può essere un peso insopportabile o una grande evasione in base ai momenti.

"E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali

È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente
Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente
"
Fino a quando giornate come quelle della memoria, possono non far parte del nostro bagaglio culturale?
Talvolta si ha quasi vergogna di quello che è stato, anche se non siamo stati noi a commetterlo, 
ci si perde in altri temi più leggeri per evitare il peso di quell'orrore, per evitare di prendersi la responsabilità di fare in modo che non accada più.
Per aspettare qualcuno che possa farlo al posto nostro o che ci possa dare una mano.

"È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende
Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
E più di una volta e più di un pensiero è stato così brutto da non dirlo a nessuno
Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano.
"

Siamo noi quelli che restano… non solo Elisa e Francesco De Gregori, ma tutti coloro che possano prendersi la responsabilità di vivere….
pazzi, forse…
ma non tutti sono in grado di farlo… 

"E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici
Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni
Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni
"
E non fa niente, a prescindere da tutto, io questa responsabilità me la sono presa tanto tempo fa e non smetterò certo ora nella volontà di perseguirla.
Potete pensarla come volete, non starò a farmi strumentalizzare da chi probabilmente mi potrà accusare della medesima cosa.
Tanto lo so …. 

"Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia
Siamo noi quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
"

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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