Mola inaugura la prima “Panchina Rossa” - Domenica 25 novembre 2018 - Piazza Municipio, nei pressi della Chiesa Sacro Cuore

Domenica 25 novembre 2018, alle ore 11:30, il Comune di Mola di Bari, in collaborazione con Safyia Onlus centro antiviolenza di Polignano e le associazioni molesi del Presidio del libro e Libriamola, inaugura nella piazzetta di fronte alla chiesa del Sacro Cuore, Piazza Municipio,

la prima “Panchina Rossa”.

C'è una "Ballata triste"

Purtroppo è qualcosa che paradossalmente potremmo  considerare "normale" in questa assurda società, visti i numeri di queste notizie di cronaca che vedono le donne soccombere di fronte a questa inaudita violenza.

Iniziative ce ne sono tante; la musica ha spesso raccontato di questi episodi anche in maniera rude, con parole dure come quelle cantate sempre da Nada, questa volta in compagnia di Adriano Celentano, in un brano del 2000, dall’album "Esco di rado (e parlo ancora meno)" di quest'ultimo.

“Tu mi sfondavi col tuo corpo, mentre due dei tuoi si divertivano a tenere larghe le mie gambe, e ogni volta che spingevi con rabbia, lo facevi mentre di dentro morivo dal dolore”

Ma spesso ci chiediamo: Servono veramente questi componimenti? Serve veramente che ci perdiamo dietro ai simboli ed alle iniziative? 

Decontestualizzata, la Festa dell'8 marzo esiste? 

Ed il 25 Novembre serve solo per far proliferare frasi buoniste?

L'umanità è sempre più strana, si lava la coscienza con qualche donazione, qualche parola di circostanza e poi "chi si è visto, si è visto, tanto …. in fin dei conti, a me non succede o a me non interessa."

Magari riguarda solo l'ideale "Signora del quinto piano"?

La verità è che riguarda tutti noi, uomini, donne, giovani, anziani, tutta la società.

Quindi, come tanti altri Comuni, anche Mola avrà, proprio nel giorno della commemorazione della violenza sulle donne, un simbolo tangibile che stimola la riflessione.

Certo immaginare che su quella panchina vuota ci sarebbe stato posto per quella donna insultata, sminuita, discriminata, violentata, uccisa è un pensiero nobile, ma non deve rimanere tale.

Se dopo la Fontana Monumentale illuminata di rosa, adesso dobbiamo fregiarci di avere la panchina rossa, come se fossero le fioriere di contrada colorate, allora non avremmo capito niente, avremmo contribuito a rendere un paese "Arlecchino" per niente.

Saremmo uno spot per l'associazione "Vivere a Colori", ma saremmo solamente dei burattini e dei clown.

Effettivamente questa panchina risolverà molti problemi?

Bèh! Messa lì ed abbandonata, senza calcolarla più, sicuramente no.

E' importante che questo simbolo invece sia un monito per tutte quelle donne devono ancora trovare il coraggio per uscire dal tunnel della sopraffazione e un monito per tutti gli uomini affinché non si trasformino in bestie.

Annella Andriani, in rappresentanza delle Associazioni molesi che ho citato all'inizio e delle donne tutte, ci tiene ad informare chi ancora non lo sapesse, che la data del 25 novembre fu decisa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in ricordo delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana assassinate per la loro opposizione al regime dittatoriale. 

Giornate come queste devono farci evolvere, solo così hanno un senso, quello che voglio cogliere con l'arte,  ritornando a "Figlio del dolore", il brano citato in precedenza di Celentano e Nada 

che si chiude con un messaggio di speranza:

“E l'odio finirà solamente se gli uomini sapran risorgere dentro di sé”.