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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Fino ad ora danni? Pil fermo, spread ai massimi, Reddito di cittadinanza e quota 100 fuori dalla manovra?


Fare la parte del leone, mostrarsi forte ed aggressivo, quasi, contro il rifiuto dell' Europa, può anche avere un senso se si agisce con cognizione di causa e se con questo si continua a praticare quell'atteggiamento da perennemente in campagna elettorale che sfrutta il Governo per continuare ad avere consensi.

In realtà non è proprio così, per diverse ragioni: Con lo Spread ai massimi storici e le prime avvisaglie di conti che non tornerebbero, bisogna pur porre rimedio e se di incoscienza si tratta, bisogna anche arrivare e non superare certi limiti per non provocare una catastrofe finanziaria, con tutto quello che comporta, in un sistema ahimè capitalista del sistema mondiale.

Quindi "Reddito di cittadinanza" e "quota 100" escono dalla manovra per seguire una strada diversa.
Il Governo italiano vuol sembrare una Lamborghini, ma deve rendersi conto che per alcuni passaggi è peggio di un'utilitaria senza ruote.
 
La nuova bozza di legge di bilancio, datata 29 ottobre, per "alleggerire" il peso finanziario della manovra gialloverde, prevede lo stralcio proprio di quei due "simboli" di M5s e Lega, che, si dice,  dovrebbero essere approvate successivamente attraverso altri canali ed altri  "provvedimenti normativi".

Praticamente l'intenzione è quella di perseguire gli stessi obiettivi, aggirando l'ostacolo con furbizia, vedremo se in Europa ci cascheranno.
Le novità previste dall'ultima bozza della manovra approvata dal Consiglio dei ministri e non ancora trasmessa alle Camere dopo la bocciatura della Commissione europea vanno dal fondo ristoro per le vittime dei crac bancari, alla flat tax al 15% per i compensi delle lezioni e delle ripetizioni private. 

Novità importanti ci sono anche sul fronte sanità, in quanto l'accesso delle regioni a maggiori finanziamenti, permettendo un'inversione di tendenza ai tagli che negli anni hanno reso il servizio pubblico quasi inesistente. Il tutto rimane comunque vincolato al patto per la salute 2019-2021 e dovrebbe prevedere anche la riforma del ticket.

Le misure per la gestione commissariale del piano di rientro del debito pregresso di Roma Capitale hanno un peso specifico non indifferente e non è ancora chiaro come metterle in pratica.

L'istituzione di due fondi da 9 miliardi per il reddito e di 6,7 miliardi (7 miliardi dal 2020) per le pensioni rimane anche se si precisa «nell'ambito del Fondo per il reddito di cittadinanza, fino a 1 miliardo nel 2019 e 2020» e va ai centri per l'impiego, «fino a 10 milioni» all'Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro).

Aumentano quindi gli articoli che passano da 73 a 115 nei quali è stato anche istituito un Fondo di ristoro dei risparmiatori «con una dotazione finanziaria iniziale di 525 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021» per risarcire i risparmiatori che hanno subìto un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell'Arbitro per le controversie finanziarie.

Tutte queste misure dovrebbero renderci felici, ma lo spauracchio dell'impossibilità paventata dalle opposizioni ed anche da qualche analisi oggettiva, lasciano parecchie perplessità.

Sembra qualche volta di stare ad ascoltare un pezzo degli Eagles senza Glenn Frey, cioè qualcosa non torna e manca una certa coesione sulla coerenza, ma andiamo avanti e vediamo come va a finire, con quella curiosità anche un po' masochista, ma tipica degli esseri umani.

Intanto finanziariamente non è solo una questione di Spread che viene ingiustamente sottovalutato, i numeri non tornano anche secondo altre "cartine di tornasole".
"Come ci siamo arrivati a volerci così tanto male non so."
(Laura Pausini)
Nel terzo trimestre del 2018, per esempio, si stima che il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente.
Ovviamente si dirà che la colpa non è di questo o di quest'altro e si rimanderà a responsabilità di precedenti amministrazioni, manovre, ecc, ma non è così; l'immediatezza del sistema globale fa in modo che ogni singolo elemento misuri la situazione al momento dell'analisi, a prescindere dai riferimenti.

Il tasso tendenziale di crescita è pari allo 0,8 per cento, la variazione acquisita per il 2018 è pari al +1 per cento.

L'allarme è dato che proprio nel momento in cui si parla a voce più alta, quasi sguaiata, di rinascita, rilancio, ripresa, i numeri dicono che nel terzo trimestre del 2018

E' L'Istat a renderlo noto dando questa spiegazione:

"La dinamica dell'economia italiana è risultata stagnante, segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni. Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8% dall'1,2% del secondo trimestre.
Questa stima, che ha natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta la perdurante debolezza dell’attività industriale - manifestatasi nel corso dell’anno dopo una fase di intensa espansione – appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori
".


E' come la "Lega del cane" tutti la vorrebbero nel loro paese, ma quasi nessuno è pronto a sostenerla, perché il randagismo, per esempio, non è un problema loro e dovrebbero essere altri ad occuparsene.

E' un cane, appunto, che si morde la coda da solo, sarebbe come dire che se io non ho la leucemia, me ne frego, ma a parte che non sai mai se tu o i tuoi cari saranno mai immuni da questa malattia, non dovrebbe essere un bene comune che riguarda l'intera popolazione?

E' così la politica e l'economia che vanno di pari passo, non si può solo pensare ai vantaggi che questo o quel provvedimento ti possono portare nell'immediato, anche perché non regala niente nessuno, quello che eventualmente si darebbe da una parte, si toglierebbe dall'altra e se poi crolla finanziariamente il paese falliremmo tutti miseramente, a prescindere da tutto.

Io non so quale sarà il futuro di questo governo e delle sue scelta, mi auguro sempre il meglio, ma al momento i numeri parlano, forse anche troppo impietosamente, solamente di danni.

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