Sandro Pertini, 40 anni fa, Sabato 8 luglio 1978, veniva eletto Presidente della Repubblica.

40 anni fa, Sabato 8 luglio 1978, veniva eletto Presidente della Repubblica, Sandro Pertini.

Uno dei Capi di Stato più amati, se non il più amato in assoluto.

832 voti su 995 fu la maggioranza schiacciante che ne determinò la nomina, un record mai più superato nella storia della Repubblica.

Fu uno dei capi fondatori della Repubblica italiana, partigiano e socialista, il primo ad essere eletto al Quirinale.

Contrariamente a quanto si possa pensare non fu il segretario del PSI Craxi ad indicarlo, ma il comunista Enrico Berlinguer.

Certo, solo a dover trascrivere questi nomi mi viene un po' di nostalgia per i tempi che furono

E' un mondo diverso quello che ritroviamo 40 anni dopo, un mondo pieno di scioperi, quelli che interesseranno aerei e treni, per esempio, proprio nel periodo estivo e che renderanno difficili le partenze per le vacanze e, quasi a fare il verso al "Satyricon" di Petronio, mettono in luce le incongruenze della società odierna che parla di crisi, ma spende cifre assurde per generi che non sono di prima necessità e soprattutto si proclama come era della comunicazione, ma in realtà di questi scioperi non si sa assolutamente nulla, o quasi.

Sandro Pertini è una specie di opera d'arte della politica, ma purtroppo una specie di promessa che nel corso degli anni non si è riusciti a mantenere.

Qualcosa da non scalfire e da conservare anche se spesso si cerca di gettarsi alle spalle il passato come se fosse qualcosa di superato.

La pretesa di modernizzare quello che non si può cambiare, spesso assume proporzioni grottesche.

È stato, infatti, per esempio, per fortuna bocciato dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Verona il progetto di copertura dell'Arena, presentato da un raggruppamento di architetti tedeschi che avevano vinto lo scorso anno un concorso internazionale di idee.

Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, sottolinea che «l'Arena è un unicum nel panorama mondiale dei beni culturali. Snaturare questo gioiello con una copertura sarebbe stata una ferita non solo all'anfiteatro ma anche all'intera piazza». … ed aggiungerei alla storia ed alla stessa essenza delle cose.

Il Presidente dei presidenti è il San valentino tra il popolo e la propria nazione, con lo Stato, anche se la sua avventura è nata in un Luglio caldissimo che tra l'omicidio  di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e le dimissioni del Presidente Giovanni Leone, travolto dallo scandalo Lookheed.

Taumaturgo, come una specie di San Rocco nella cultura cattolica, Pertini pose le basi del suo pensiero e della direzione del suo mandato fin dal primo discorso:

"Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita"

Nonostante sia stato un settennato molto difficile che passa per la strage di Bologna nel 1980, il terremoto in Irpinia, sempre nello stesso anno ed il richiamo alla solidarietà, la presenza ai tentativi, purtroppo vani, di salvataggio del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo nel 1981, la sua azione è stata così monumentale da diventare quasi un manifesto, un'icona dell'Italia per bene e colma dei più alti valori.

Nonostante avesse già 81 anni alla sua elezione, possiamo definirlo una specie di "Rolling Stones" nella versione "Rock targato Italia".

E' stata una figura totalmente positiva, un combattente prima, ma anche durante la sua attività politica ed il suo mandato presidenziale, un esempio per tutti che ha affrontato anche le questioni più spinose, con una certa serenità, fermezza ed all'occorrenza un sorriso.

Purtroppo abbiamo dimostrato di non aver preso esempio, magari ricordandolo, potremo fare ammenda e ricominciare da dove Pertini ha lasciato, non si sa mai….

Ovviamente la sua immagine è anche legata alla conquista dei mondiali di calcio 1982 …
veramente altri tempi.

Grazie di tutto Presidente