Aprite le città

Si fa presto a dire buonisti, altrettanto a rispondere ipocriti…
e si può spiegare anche semplicemente in musica….

"Gennaro parla una lingua amara,
Ha fatto saltare la terra in aria,
Gennaro chiede perdono alla testa.

Capisce che un uomo è rimasto a terra."

Si è innamorati di una escort, un po' come canta Mr.Facciolla, ma non è reale,  fatta di carne ed ossa, piuttosto è un tentativo di riscossa, per calmare la coscienza che ogni tanto risale, per mettere l'anima a tacere e spegnere i sentimenti che fanno male.

"Uè bastardi, carne ai denti.
C'eravamo conosciuti milioni di anni fa,
Ci siamo ritrovati oggi qua
E la storia non cambia
Il discorso s'infanga tra le frange dell'anima
Nella libertà."

E se un gatto nero a Monza, salva una casa dall'allagamento, vediamo come spesso le credenze popolari o le frasi fatte (male) di questi giorni, non fanno altro che mettere in evidenza la pochezza di quei contenuti ed il loro basso livello in tutti i sensi.

Molasuono non si è potuto replicare, ma non per questo la gente ha smesso di suonare; certo Melpignano è un'altra cosa, ma bisogna avere pazienza e fare in modo che tutto il mondo sia paese, lo stesso paese… 

"Aprite le città, aprite le città
A tutti i presenti,
Avanti avanti,
Senza barriere o discorsi importanti
Aprite le città, aprite le città
A tutte le genti.
Uguali e diversi.
Aprite le città"

"Una musica può fare", canta Max Gazzè, ma se si continua così della società civile rimarrà ben poco.

Non ci sono "vacanze romane" che tengono se è tutto precluso, con buona pace dei Matia Bazar che ne riportarono alla luce gli splendori.

In una ideale Mancio TV non ci sarebbero immagini crude, oltre ad un certo limite di sensibilità, ma in un Mancio Sound si canterebbero e narrerebbero le tragedie a cui assistiamo quotidianamente.

"Uè Gennaro, Gennaro,
Cosa vedi qua giù?
È caduto dal cielo
O era già messo qui?"

"Attenti al lupo!" avrebbe urlato Lucio Dalla, ma è anche vero che non ci vuole nulla a trasformarsi da preda a predatore, come se al Lucca Summer Festival il pubblico e le mura fossero la stessa cosa, con la differenza che li almeno le mura conoscono la storia.

"Ci è voluto un pensiero decodificato
Ci è voluto lo stato che si è impegnato"

Non solo un fisico bestiale per dirla alla Carboni, ma anche un po' di materia grigia nel cervello ed un po' di umanità.

"Aprite le città, aprite le città
A tutti i presenti,
Avanti avanti,
Senza barriere o discorsi importanti
All'aria, all'aria
Buttiamo tutto all'aria.
Serenità apparente contagiosa e umiliante."

"Aprite le città, aprite le città
A tutti i presenti,
Uguale e diversi
Aprite le città, aprite le città
A tutti i presenti,
Avanti, avanti
Tra le frange dell'anima
Nella libertà"

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Perché qualsiasi spiegazione vogliate dare, il vostro è puro e semplice razzismo
e se non è consapevole…
è anche peggio!

"Spingo la nave in rotta
Sento una fitta al cuore
(…)
Guardo il mio futuro
Perso in una marea d'ombre
(…)
E tocca la paura vera"