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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

ROLLING STONES "NO FILTER TOUR" VISTO A LUCCA ... IT'S ONLY ROCK 'N ROLL BUT I LIKE IT ... NONOSTANTE L'ORGANIZZAZIONE



A Lucca sono arrivate oltre 55.000 persone,
viabilità e organizzazione hanno dato l'impressione di reggere.
La città toscana si è presentata blindata com’era previsto.
Controlli molto severi ai metal detector e tutto è sembrato scorrere bene, anche l’accesso alla città, dove molti hanno scelto di prendere i treni.
Esagerato il fatto di non poter portare dentro neanche i borselli oltre che gli zaini.
Non ha convinto la location, lo spazio sembrava ampio, ma  in realtà è risultato troppo stretto, per la mole di gente che vi si è riversata.
Le vie laterali si sono intasate, e la security irreprensibile ed esagerata all'ingresso è praticamente sparita con qualche rischio per l’incolumità degli spettatori, molti dei quali hanno cominciato ad arrampicarsi sugli alberi.
La visibilità in alcune zone è apparsa limitata; io e l'amico Giuseppe Deejay Sky Damato eravamo in prima fila e non abbiamo sofferto di questo problema.
Ma in molti si sono lamentati.

Il Pubblico ha comunque fondamentalmente gioito per le due ore di concerto sotto le Mura cinquecentesche
il live è stato ricco di sorprese, di dediche all’Italia.



Forse anche qualche imprecisione, ma chi sono io per poter parlare di qualche errore durante il concerto dei Rolling Stones?
Suvvia, ...se Keith Richards fa un attacco che non sembra il solito, sarà perché "da adesso sarà così"!
Non è che possiamo impiastricciare "La Gioconda" come "Carletto dei panzerottini tanto pubblicizzati in tv"....  quello è Keith Richards...

Del resto se il tour si intitola "No filter" ci sarà un motivo! ....no?

I Rolling Stones hanno smontato una buona parte della sovrastruttura dei loro show degli ultimi 30 anni, troppo perfettini e ben confezionati, specialmente gli ultimi, che quasi stridevano con la controcultura che rappresentavano negli anni '60.

E' questa l'essenza del "No Filter Tour", una conseguenza di “Blue and lonesome”, il loro omaggio al blues che è nel dna della band.
Ovvio quindi optare per una linea che per quanto possibile cerchi di essere il più essenziale possibile.
Una discontinuità, se vogliamo, rispetto alla tradizione consolidata, ma che invece si è integrata perfettamente con il resto del repertorio, probabilmente dando ancora più energia ai "brani che si dovevano fare per forza".


Questo accade soprattutto se l'emozione che si prova nell'assistere alla prestazione artistica, prescinde dalla stessa.
Mi spiego meglio: per una quantità di minuti che non riesco a quantificare sono stato sospeso in una condizione di semi incoscienza  rispetto a quello che mi accadeva intorno.

Riuscendo a decifrare lo stato d'animo tutto si potrebbe tradurre nella frase:
"Incredibile! Sto assistendo ad un concerto dei Rolling Stones! La storia, la leggenda ... e lo sto facendo in questo momento... nel 2017! Se qualcuno me lo avesse detto anche negli anni '80 non ci avrei creduto!"

"Ciao Lucca, ciao Italia, come state tutti? Questa è la prima volta che suoniamo in Toscana"
così Mick Jagger, front man della band, saluta il pubblico italiano...
sembra la solita frase imparata a memoria, ma (e me lo confermerà chi ha già assistito in passato ai live della band), gli Stones parleranno quasi tutta la serata in italiano.

l'attesa VERSO IL LIVE DEI MITICI ROLLING STONES A LUCCA è stata grande e non senza intoppi, specialmente per chi decide di muoversi da qualche centinaia di chilometri per assistere allo show.
Ad  UNA SETTIMANA dall'evento l'attesa si è fatta spasmodica, anche se si aveva l'impressione (poi rivelatasi errata) che l'organizzazione avesse predisposto il tutto in maniera impeccabile.

I biglietti acquistati online, dovevano essere ritirati il Sabato mattina; l'idea di metterli a disposizione dal venerdì è una pugnalata per chi deve scorrazzare per tutta l'Italia per raggiungere Lucca e quindi non può anticipare la partenza già organizzata da mesi.
Alla fine o perdi i vantaggi che il tuo acquisto conteneva o devi rompere le scatole ad un amico che risiede in zona che munito di aureola sulla testa va a fare la fila per te.

File, interminabili file, anche se hai un ingresso prioritario o vuoi farti un panino o comprare una maglietta.
Non ne parliamo del numero dei bagni chimici, sembra il numero idoneo ad una sagra di paese fuori stagione e non quello di un evento di simili proporzioni.

La truffa dei token poi ...non c'è nemmeno bisogno di spiegarla e non parlo solo del fatto che devi cambiare per forza un minimo di 15 euro, ma del fatto che un' Heineken in plastica non può costare 6 euro nemmeno a Dubai.

Insomma pessima organizzazione ... e lo dico senza mezzi termini, un peccato per un festival importante come quello di Lucca e di una chicca che è rimasta tale solo per la grandezza della band che ha suonato.

Ma parliamo del live che è meglio....

Il concerto inizia con  Sympathy for the devil, forse con l'intenzione di partire fortissimo, per quanto riguarda il volume della chitarra di Keith Richards, pure troppo, ma va bene così, del resto è un sublime manifesto al tempo che fu e che potrebbe ancora essere se le nuove generazioni fossero un po' meno bacchettone ed imbalsamate.

Mick Jagger, 74 anni, Keith Richards, 73, Ronnie Wood, 70 e Charlie Watts, 76 ... roba da non crederci se si dovesse assistere al concerto con le carte d'identità degli Stones davanti agli occhi.

Il pubblico è in delirio ed accompagna con i cori; le mura storiche di Lucca non avranno  mai assistito a qualcosa del genere, ma in realtà penso anche durante il live che non solo non fosse la location migliore, ma che di quelle mura nessuno se ne potrà ricordare perché invisibili agli occhi di tutti.

Lo so ... It's only rock'n'roll (but I like it) ...fan di tutte le età, si ritrovano ad avere le stesse sensazioni, altro miracolo di chi, immortale, ha praticamente mantenuto la propria essenza nonostante le tante generazioni che si sono alternate nel frattempo.

La sensazione, però è che il gruppo cerchi l’intimità con il pubblico, cercando di mettere in risalto il blues, vero amore degli Stones che è presente da sempre nella loro musica, ma che viene messo in risalto  da “Just your fool” e “Ride ‘em on down”, le uniche due canzoni tratte da “Blue and lonesome”, ma che forse sono state suonate dalla band con più entusiasmo delle hits.

L’omaggio all’Italia, non manca, come abbiamo detto, nel parlato con punte di ilarità all'esclamazione di Mick: “Eccheccazzo!” E quella di  Keith: “Alla faccia di chi ci vuole male!”, ma anche musicale “Con le mie lacrime” che sinceramente avrei evitato... perché fino a quando non è tornata ad essere l’originale “As tears go by”, aveva provocato l'orticaria ....

 “You can’t always get what you want” probabilmente è stata una delle interpretazioni migliori dell'intero spettacolo, pur con delle differenze rispetto alla versione originale.
Credo sia stata anche migliore e  Ron Wood specialmente in questo brano è stato eccezionale.

Il resto è stato più o meno come ce lo si aspettava anche se ho dovuto constatare che è difficilissimo fare una fotografia a Mick Jagger, indiavolato sul palco.
Alla fine anche se in prima fila, all'ennesima foto sfocata o scattata quando il cantante era già corso da un'altra parte del palco ho restituito il suo "Echecazzo!" ... aggiungendoci: "E c'hai 80 anni ti vuoi fermare un secondo?"

L'essenza degli Stones è tutta qui: non esiste età, non esistono limiti di alcun tipo, la vita va vissuta senza filtro e goduta fino in fondo facendo quello che ci rende felici....

Lo so è solo Rock 'n roll....
ma mi piace!
...... assai 😁

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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